A dicembre 2015 si prospettava una stagione disastrosa dal punto di vista turistico nelle località dell’arco alpino e dell’Appennino. Non si vedeva un fiocco di neve e anche l’innevamento artificiale era difficoltoso a causa delle temperature troppo alte. A gennaio, l’unica Regione ad aver avuto la fortuna di un po’di innevamento che ha consentito la partenza della stagione sciistica è stata la Valle d’Aosta, seguita, a febbraio, dalle altre località.
Nonostante le difficoltà e le paure il turismo sciistico cresciuto del 12% in termini di presenze, con un incremento del giro d’affari dell’11,6%, pari a un totale di 6,64 miliardi di Euro. Questi dati derivano da un’indagine commissionata da Federalberghi. Il periodo tra gennaio e marzo, ha visto il movimento di 9,7 milioni di italiani verso le località sciistiche e ancora negli ultimi giorni di aprile questo pazzo inverno ha regalato belle sciate agli appassionati e affari agli operatori sciistici.
Si ritiene che il terrorismo abbia dirottato un significativo numero di turisti che negli scorsi anni preferiva il Mar Rosso verso le località per sport invernali di casa nostra.